Donna di Langa

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Concorso di idee di architettura – in collaborazione con l’arch. Diego Cane

In sommità alla collina, nel podio naturale, che ha subìto una spianata e un livellamento tempi addietro, si vuole ricostituire il profilo originale della collina, ovviamente in modo artificiale. Le forme della scultura progettata si innalzano dal terreno emergendo maggiormente danzando in curve femminili. Non si cerchi di individuare le anatomie della donna, volutamente è stato scartato quel primo bozzetto, ed è inevitabile accorgersi che queste sono le forme della femminilità di langa. L’intervento diviene “landart” la donna è in totale fusione con il luogo stesso che la determina e dalla quale essa prende vita. La terra, è madre delle madri che l’attraversarono, che l’attraversano e l’attraverseranno. Nessun futile dettaglio di una ruralità non rappresentata ma nella quale ci si trova immersi. Lo splendore della corona delle alpi si staglia al di là dell’opera, l’opera ne è parte ma rimane sempre ad un’altezza inferiore al 1,50m tale da preservare la vista a 360°.

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La riflessione sul concetto della donna di langa riguarda diversi aspetti.
Quale donna di langa rappresentare? Oggi il termine “donna di langa” identifica comunemente quella di fine ottocento e di inizio secolo. Esse furono contadine e furono donne fortemente legate al proprio territorio, donne che oltre alle dure prove del lavoro dei campi, si occuparono da sole della famiglia (quasi sempre molto numerosa) per giunta in tempi in cui maschilismo e l’assenza di tecnologia aggravarono le loro fatiche quotidiane. Furono donne coraggiose, dotate per forza di un grande senso di responsabilità. Tali aspetti ci restituiscono quindi delle personalità di grande dignità soprattutto nei momenti più difficili, ma non ci si dimentichi che seppero essere oltre che laboriose, anche di una femminilità riservata, giovani spose, madri premurose, sagge nonnine.

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Per rendere giustizia alla donna di langa, la sua rappresentazione deve rievocare i tratti più nobili ricordandoci che nelle loro vite esse vissero amori intensi, ebbero passioni, furono sensuali e conobbero l’eleganza della dignità pur vivendo nelle, allora molte, avversità.
Su questi aspetti, ingiustamente poco riconosciuti, ci si è ispirati alla realizzazione della nostra proposta. Il progetto vuole ricordare quei valori, gli unici che rendano davvero omaggio a donne già vituperate da una parità dei sessi che ancora oggi non si è del tutto raggiunta.
Rappresentare una donna pone la domanda:- a quale delle tante di esse dovrà somigliare l’opera?
Risposta:- A TUTTE

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Dai dati rilevati dall’Ente Turismo Regionale appare che la tipologia di turismo in Langa appartiene ad una fascia culturale medio alta (cultural-enogastronomico) e lo si può considerare “di nicchia”. Per rispondere ad una domanda culturale di questo pubblico, essendo il sito un luogo di rappresentanza anche nei confronti di visitatori stranieri, si è scelto di utilizzare un linguaggio formale fresco ed europeo. L’intento è di elevare l’intervento ad opera “concettuale” operazione questa più vicina ai flussi di origine nord europei che trovano meta in Langa.